CUNEO. 730 chilometri, ovvero sette maratone in sette giorni. Sette tappe dal Monviso al delta del Po, correndo, raccogliendo rifiuti, ma anche andando in bici e persino in canoa. Ma soprattutto incontrando giovani, bambini, adulti, sportivi e non con un unico obiettivo: sensibilizzarli sul problema del littering. Tutto questo e molto di più è stato il Keep Clean and Run+ (KCR+), l’eco-trail contro l’abbandono dei rifiuti ideato e realizzato da Roberto Cavallo, accompagnato da eco-atleti che hanno voluto correre un pezzo di strada con lui, a partire da Roberto Menicucci, il coach che ha voluto esserci in tutte e sette le tappe dal Monviso al Po.
In quello che è l’evento centrale italiano della campagna europea “Let’s Clean Up Europe!”, Cavallo e Menicucci in sette tappe hanno percorso le sponde del più importante fiume italiano attraversando Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, raccogliendo i rifiuti abbandonati trovati lungo il percorso, fotografando e mappando quelli che non sono riusciti a portare con sé. Queste, nell’ordine, le città sede di tappa: Crissolo (Monviso), Carignano (TO), Casale Monferrato (AL), Pavia, Cremona, Mantova, Ferrara, Porto Tolle-Frazione Pila (RO).
I numeri
Gli eco-atleti, accompagnati da oltre 30 co-runner e co-biker, hanno incontrato sul loro percorso più di 1000 persone le quali, in 28 eventi di pulizia, hanno raccolto 210 sacchi di rifiuti abbandonati, pari a circa 4 tonnellate. Nel dettaglio, i rifiuti raccolti si dividono in:
801,36 kg di plastica
601,02 kg di carta
400,68 kg di metalli
601,02 kg di ingombranti
1602,72 kg indifferenziato
4006,8 kg complessivi
Il messaggio
L’iniziativa ha voluto sensibilizzare la popolazione e i media sul fenomeno del littering, ponendo l’attenzione sull’origine di tali rifiuti. La scelta di incentrare l’evento sportivo negli eco-sistemi montano e marino, infatti, nasce dalla consapevolezza che oltre il 75% dell’inquinamento dei mari ha origine nell’entroterra e viene trasportato dai fiumi. La novità principale di questa edizione è stato quindi l’estensione del focus delle plastiche in mare anche ai fiumi. Per indagare tale fenomeno un team di ricercatori, guidati da Franco Borgogno, ha seguito i due eco-runner durante la corsa, monitorando le acque del Po raccogliendo dati scientifici sullo stato di inquinamento.