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giovedì 18 aprile 2013

Paesana: al lupo, al lupo...ma è solo un cane

La foto del "lupo" di Pratoguglielmo


PAESANA. La fotografia, scattata pochi giorni fa dal proprietario di un’abitazione di Pratoguglielmo, si è rapidamente diffusa. Il lupo in Valle Po, a pochi metri dalle case.
Immortalato, ad alcune decine di metri di distanza, intento a pasteggiare i resti di un capriolo.
Ma prima di lanciare allarmismi e giudizi affrettati è meglio vederci chiaro. Immagine alla mano siamo andati alla ricerca di qualcuno che potesse darci qualche ragguaglio sull’esemplare fotografato nelle borgate della media Valle Po.

SOLO UN CANE 
Attraverso i canali del Wwf abbiamo sottoposto l’immagine all’analisi di un esperto e di un veterinario. Da entrambi è arrivata una smentita.
«È un cane – spiega il veterinario Alessio Scalerandi – ne sono praticamente certo. Lo si capisce soprattutto dalla parte posteriore dell’animale. Si tratta di una razza meticcia, utilizzata per la pastorizia». Anche Eros Accatino, presidente del Wwf Pinerolese e Valle Varaita non ha dubbi: «Anche se dall’aspetto può sembrare un lupo, la parte posteriore e il muso sembrano rivelare che si tratta di un cane. Anche l’ambiente in cui è stato fotografato, un gruppo di abitazioni, conferma la tesi secondo la quale non si tratta di un lupo, ma di un cane pastore, incrocio di razze quali pastore tedesco o cecoslovacco». 
MA IL LUPO C’È

Detto questo non significa che in Valle Po, come nelle vicine vallate, i lupi non ci siano. Ma, sempre Accatino, precisa: «Se anche fosse un lupo, che problema c’è? In Abruzzo e in altre parti d’Europa c’è chi fornisce cibo a lupi, orsi, o altri animali selvatici per attirarli, riportarli nelle zone in cui già erano presenti fino al secolo scorso. Solamente qui in Piemonte è ancora radicata la cultura della paura del lupo». 
La Regione monitora ogni anno, attraverso il “Rapporto lupo” la presenza di branchi ed individui sul territorio alpino e appenninico. Uno studio preciso, accurato, ormai condotto da una decina di anni. All’inizio dell’inverno del 2011 in Valle Po erano presenti due esemplari di lupo, mentre almeno tre sono stati rilevati in Valle Varaita. Nella primavera del 2012 dei lupi non v’era più traccia in Valle Po.
In tutta la Regione sono stati censiti 16 branchi stabili di lupi (nove in provincia di Cuneo), quello della Valle Varaita è tra i più piccoli. Il monitoraggio ha appurato che la popolazione di lupi stimata in tutta la regione è di circa 50 unità (un numero stabile negli ultimi anni).
Essere precisi non è semplice perchè i lupi si spostano molto tra le vallate, anche oltre confine. 
I LUPI DELLA VALLE VARAITA 
Nella stagione invernale di due anni fa è stata disegnata l’area di diffusione del branco di lupi nell’area del Monviso, tramite il rilevamento di tracce, impronte ed escrementi dell’animale. Il risultato è che è risultato un branco stanziale in Valle Varaita, ma non in Valle Po. Il gruppo di lupi si è spostato dal colle della Battagliola (tra Bellino e Pontechianale) al colle di Elva, dai boschi appena sopra Frassino ai quelli dell’Alevè tra Casteldelfino e Sampeyre, fin lungo la dorsale con la Valle Po.
Affascinante per l’alone di mistero creato nell’immaginario collettivo o pericoloso, come dimostrano gli attacchi a greggi e mandrie, soprattutto nelle vallate cuneesi, il lupo continua a far parlare di sè, nel bene e nel male. 
Insomma, anche se a Pratoguglielmo materialmente il lupo non c’era (perchè era un cane), era sicuramente non distante da lì. Racconta un margaro dell’alta Valle Po: «Non l’ho mai visto, anche se trascorro le giornate in alpeggio. Ma sono sicuro che lui mi ha già osservato».

http://www.wwfpinerolese.it/

(Devis Rosso, Gazzetta di Saluzzo, 18 aprile 2013)

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