VIGONE. L’idea è semplice quanto geniale. Usare gli scarti
organici della casa per produrre biogas. Ma dal dire al fare ci sono di mezzo
oltre due anni di lavoro, esperimenti, fallimenti e successi. Poi, finalmente,
Marcello Ambrosio ha trovato il giusto mix, l’equilibrio che ha consentito al
microimpianto di alimentare la sua cucina, quella della madre al piano di sotto
e il barbecue in giardino.
Marcello Ambrosio è un agronomo di 31 anni di Vigone con
tanta passione e voglia di sperimentare. E per farlo usa la propria casa e il
giardino.
Così al posto delle solite aiuole, nel prato antistante la
casa, ha costruito l’Agarden, letteralmente, italianizzando la parola, “un
giardino”. Già, perchè il microimpainto di biogas da lui ideato potrebbe
tranquillamente essere ospitato sotto un orto o un piccolo giardino di 50 metri
quadrati.
Ma come funziona?
«Il micro impianto biogas Agarden – spiega Ambrosio - è un
sistema in grado di produrre discrete quantità di gas simile al gas che usiamo
normalmente in cucina. È alimentato da scarti organici, ovvero la frazione
umida della cucina quali bucce di frutta, avanzi di cibo. Può essere collegato
al gabinetto di casa e quindi alimentarsi anche con reflui, che vengono
“digeriti” attraverso un processo della digestione anaerobica».
Dalla teoria alla pratica, Ambrosio mostra direttamente il
funzionamento: «Ecco, qui abbiamo due, tre cavoli, gli scarti del mio orto –
dice -. Li sminuzzo, assieme ad un po’ d’erba tagliata nel prato, e li butto
nel digestore che poi non è nient’altro che una cisterna interrata. Il tempo fa
il resto. Da quei cavoli, come dal resto dei reflui, otterrò il gas per la
cucina. La quantità di gas prodotto varia a seconda dell’input e della
stagione, ma l’impianto mi consente di risparmiare su fonti di energia non
rinnovabile (metano) ed evita emissioni di gas serra. Il sistema è adatto sia
in campagna sia in città».
Oltre al gas l’altro prodotto “in uscita” dall’impianto è
acqua ricca di fertilizzante, ottima per irrigare aiuole o l’orto stesso. In
pratica l’impianto si alimenta da solo.
«I costi? Beh, credo che con poche migliaia di euro è
realizzabile – dice l’agronomo -. Ho sempre pensato che la sua dimensione
ottimale sia per una serie di villette di nuova costruzione, oppure per una
piccola azienda in campagna. La spesa si recupera non solo con il gas, che può
essere anche utilizzato collegandolo ad un piccolo motorino, ad esempio per
alimentare elettrodomestici come lavatrici o lavastoviglie, ma anche con gli impianti.
In una casa nuova la fognatura devo farla in ogni caso no? Allora tanto vale
farla finire nel digestore. E poi, conclude, volete mettere il risparmio
ambientale se l’umido della casa anzichè caricarlo sui camion che partono dalla
discarica e percorrono chilometri per venirlo a ritirare, lo usiamo per farci
una bella pastasciutta?».
scopri i progetti di Ambrosio su www.agarden.it
scopri i progetti di Ambrosio su www.agarden.it
(Devis Rosso, La Stampa, 19 febbraio 2013)
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