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venerdì 5 aprile 2013

Fiera della pietra. Bagnolo o Luserna?

Le cave di pietra di Luserna nell'Infernotto (lapietradiluserna.blogspot.com)


BAGNOLO. Una frattura netta e profonda, come quella che si può fare spaccando una pietra. La pietra in questione è quella di Luserna, e la frattura è quella che si sta consumando sulla Fiera della pietra, la rassegna che negli ultimi undici anni ha esaltato quello che viene definito “l’oro grigio” dell’Infernotto e della Val Pellice: la pietra di Luserna.




Proprio quest’anno la dodicesima edizione della fiera, il momento di incontro tra cavatori, pubblico e addetti del settore, non si svolgerà a Bagnolo Piemonte, dove è nata e cresciuta, ma nella vicina Luserna San Giovanni.

I comuni distano una decina di chilometri l’uno dall’altro e assieme ai municipi di Lusernetta e Rorà sono quelli che costituiscono il bacino estrattivo della pietra di Luserna.

L’intraprendenza di Bagnolo (appena oltre il confine con la provincia di Cuneo), pro loco e dell’azienda di comunicazione Look Out ha permesso di creare, undici anni fa, la vetrina della pietra attraverso una fiera cresciuta in modo esponenziale di anno in anno.

Oggi il meccanismo si è rotto. La frizione tra pro loco e Look Out ha portato alla frattura. Così ecco che l’azienda di comunicazione ha deciso di cambiare strada e accasarsi nella vicina Luserna.

A Bagnolo non l’hanno presa bene, rilanciando che daranno vita ad una rassegna parallela, in autunno.

«La diatriba con Bagnolo – spiega Andrea Ferrero, di Look Out – è stata soprattutto sulla data. Loro avrebbero voluto spostare la manifestazione all’autunno, mentre è sempre stata a giugno. Una cosa per noi impossibile. Comune e pro loco, nonostante il momento di crisi, non ci sono venuti incontro. Altro aspetto importante è che per noi la fiera deve rimanere una expo del settore, non prendere derive di sagra».

Livio Bruera, sindaco di Luserna, getta acqua sul fuoco: «Il momento è difficile per tutti, anche per i cavatori che stanno vivendo un periodo di crisi. Ma il prodotto è di eccellenza, e allora non fermiamoci alle liti di campanile. Prendiamo la questione come un opportunità di crescita. Diamo finalmente vita a quelle sinergie tanto auspicate da anni. Già un decennio fa proposi di alternare la rassegna tra i vari comuni. Perché non riparlarne ora?».


(Devis Rosso, La Stampa, 4 aprile 2013)

1 commento:

Anonimo ha detto...
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