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mercoledì 27 marzo 2013

Papa Francesco, la rivincita dei Piemontesi d'Argentina



Il giorno dopo l’elezione di Jorge Bergoglio c’è una comunità in festa. È quella dei Piemontesi in terra argentina, la più numerosa comunità piemontese all’estero. Michele Colombino, pinerolese, presidente dell’associazione Piemontesi nel mondo, è stato inondato di mail e telefonate in arrivo “dalla fine del mondo”. 
Dice: «Sono tutti orgogliosi di avere un papa argentino/piemontese. Per loro è il massimo che si poteva sperare. E tutti i piemontesi delle Pampas sono concordi nel dire che la semplicità e l’umiltà di questo papa affondano le radici nel vecchio ceppo piemontese. Poi c’è la speranza: quella che l’elezione di Bergoglio avvicini sempre di più il Piemonte all’Argentina, che riavvicini i Piemontesi delle due sponde dell’Atlantico».
Michele Colombino aveva conosciuto Jorge Bergoglio a Buenos Aires, nel 2002, in occasione del viaggio in Argentina del cardinale Severino Poletto. «Mi colpì la sua naturalezza – dice Colombino – cantava, parlava con tutti, dialogava in Piemontese e scherzava con noi».
Nemmeno gli Argentini però avrebbero mai immaginato l’elezione di Bergoglio a Pontefice. Ariel Gallo, origini saluzzesi, è assessore a Las Varillas, nei pressi di Cordoba. Dice: «La nostra comunità è felice, ma soprattutto sono “asombrado” (stupito) per la sua elezione. Sarà un grande cambiamento». Carina Suppo, originaria di Villafalletto, residente a Rafaela, in provincia di Santa Fe, si esprime così: «Che emozione! È una persona incredibile, che ha passato la vita al fianco dei poveri. A Buenos Aires passeggiava per i “barrios”, i quartieri poveri, sempre alla ricerca del dialogo con la gente».

(Devis Rosso, La Gazzetta di Saluzzo, 21 marzo 2013)

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